Il Monte del Grano

 
 

 

Il mausoleo, conosciuto sin dal medioevo con il nome di Monte del Grano per la sua forma di moggio di grano rovesciato, è celato sotto una collinetta di alberi di olivo nel parco pubblico di piazza dei Tribuni.

L’accesso avviene attualmente attraverso un portale marmoreo non pertinente all’ingresso originario che immette in un corridoio rivestito di mattoni lungo 21 metri, coperto da una volta a botte, e nella camera sepolcrale a pianta circolare coperta a cupola. Grandi blocchi di travertino alla base dei muri perimetrali indicano il livello del pavimento antico. Due lucernari obliqui assicuravano l’areazione e l’illuminazione del corridoio e della cella. Da questo sepolcro, secondo l’umanista Flaminio Vacca, nel 1500 venne estratto il sarcofago di marmo, ora ai Musei Capitolini, che sul coperchio a forma di letto raffigura due personaggi semidistesi identificati con l’imperatore Alessandro Severo (222-235 d.C.) e sua madre Giulia Mamea. A questo imperatore, morto assassinato in Gallia, venne infatti dedicato un cenotafio nel luogo della sua morte e un grandioso sepolcro a Roma. Anche se è stata dimostrata l’inconsistenza di questa identificazione la grandezza e ricchezza del sarcofago e la monumentalità del mausoleo sembrano confermare l’alto rango del defunto e fanno ritenere probabile la sua appartenenza ad un membro della famiglia imperiale.

Un corridoio lungo 21 m. conduce alla camera sepolcrale di 10 metri di diametro coperta a volta. La camera era divisa in due piani da una volta, ora crollata, di cui si vedono i resti dell'imposta. Una piccola stanza era ricavata nel piano superiore nel punto in cui il corridoio di accesso sbocca nella camera sepolcrale.

L'areazione e l'illuminazione del sepolcro erano garantite da due lucernari obliqui Nel medioevo il mausoleo rimase compreso in una vasta tenuta, chiamata Casale delle Forme per la vicinanza agli acquedotti (Formae nel latino medioevale). Un'iscrizione, ora perduta, ricordava la costruzione sul monte, nel 1505, di una torre che rovinò nel gennaio del 1900 in seguito ad una bufera di vento.

I personaggi raffigurati sul sarcofago, ivi rinvenuto secondo l'umanista cinquecentesco Flaminio Vacca ed ora ai Musei Capitolini, sono stati identificati con l'imperatore Alessandro Severo e di sua madre Giulia Mamea.

Il mausoleo viene quindi datato all'epoca di questo imperatore (222-235 d.C.). Il rinvenimento di bolli laterizi nelle murature della cella e del corridoio fanno anticipare però alla metà del Il secolo la costruzione del sepolcro.

Piranesi nel XVIII sec. disegnò una pianta e una sezione del mausoleo evidenziando un corridoio anulare collegato ad altri due corridoi di accesso e una scala che doveva condurre ad una stanza sotterranea. Saggi di scavo effettuati dalla X Ripartizione nel 1991 non hanno confermato tale ipotesi.

Non è chiaro quale fosse l'aspetto esterno del sepolcro. Esso doveva essere sicuramente delimitato da un tamburo circolare costituito da blocchi di travertino di cui un filare è venuto alla luce durante scavi per la sistemazione del parco di Monte del Grano.

Il tamburo probabilmente sosteneva un tumulo troncoconico, ricoperto forse da vegetazione, secondo una consuetudine di derivazione ellenistica, il cui esempio più noto è il mausoleo di Augusto.